AIM SU SBLOCCO DEL PIANO DI RIMODULAZIONE DELLE RETI DELLE EMERGENZE-URGENZE ED OSPEDALIERA
l’approvazione del piano da parte dei Ministeri competenti rappresenta un importante passo avanti, tuttavia appaiono fuori luogo e, per questo, li rimandiamo al mittente, i proclami politici. Si è consolidato un ritardo che ha prodotto degli effetti nefasti ai danni del SSR, degli operatori e, soprattutto, dei cittadini. Ci sono delle responsabilità precise e qualcuno dovrebbe scusarsi piuttosto che auto-incensarsi con degli spot sull’avvio della stagione dei concorsi in sanità. Si espletino selezioni a graduatorie regionali per sottrarre il ricambio generazionale in seno al SSR dalle interferenze della politica e dalle clientele. Si diano, inoltre, tempi certi per la ridefinizione degli atti aziendali e delle piante organiche, passaggi obbligati per lo sblocco dei concorsi. Si faccia, inoltre, un’operazione verità sui tetti di spesa sul personale cui è sottoposta la nostra Regione, ancora in Piano di consolidamento in tema di sanità.
<<La recente approvazione del piano di rimodulazione delle reti delle emergenze-urgenze ed ospedaliera da parte dei Ministeri competenti, con un ritardo di quasi ben due anni, rappresenta un passo avanti, al di là delle criticità persistenti, che si auspica trovino dei correttivi immediati; tuttavia, i proclami della politica appaiono fuori luogo e, per questo, li rimandiamo al mittente.>> – afferma l’Associazione Italiana Medici (AIM) Sicilia – <<Il ritardo maturato ha prodotto degli effetti nefasti ai danni degli operatori sanitari e, soprattutto, dei cittadini siciliani.>> – continua l’Associazione Italiana Medici (AIM) Sicilia – <<Ci sono delle responsabilità politiche precise e ci saremmo aspettati delle scuse piuttosto che assistere ad un auto-incensamento condito da spot preelettorali sull’avvio della stagione dei concorsi in sanità.>> Inoltre, l’AIM Sicilia ricorda che, prima di poter avviare la stagione dei concorsi in sanità, sarà necessario che tutte le aziende sanitarie ridefiniscano prima i rispettivi atti aziendali, da sottoporre al vaglio dell’Assessorato alla Salute, e, successivamente, le piante organiche. Verosimilmente, si arriverà a ridosso delle prossime elezioni regionali, aprendo il fianco alle speculazioni della politica, vigendo un sistema di selezione della dirigenza medica che si presta ad ampia discrezionalità. Certamente, i primi a giovarsi dello sblocco della impasse saranno i precari storici della sanità, vincitori di contratto a tempo indeterminato ed in atto operanti con contratti a tempo determinato. Questi potranno, di fatto, essere stabilizzati a costo zero. <<Ma siamo sicuri che le modifiche degli assetti aziendali introdotte dalla rimodulazione consentiranno la stabilizzazione di tutti i precari storici o che parte di questi non saranno conteggiati come personale in esubero, non riallocabile presso altre aziende perché in atto personale a tempo determinato?>> – continua l’Associazione Italiana Medici (AIM) Sicilia – <<E siamo sicuri che, anche dopo l’esaurimento delle mobilità, i numeri dei posti da mettere a concorso non subiranno delle sensibili contrazioni rispetto a quelli annunciati?>>. Non a caso, i precedenti rilevi della Corte dei Conti rendevano ragione dei tetti di spesa per l’assunzione del personale sanitario imposti dalla fase di consolidamento del Piano di Rientro, cui risulta ancora sottoposta la Sicilia. Ne consegue che, in assenza di interventi urgenti finalizzati a colmare le attuali gravi lacune dell’assistenza primaria nel territorio, in modo da sgravare la rete ospedaliera e delle emergenze dal peso delle cronicità, la sostenibilità del piano di rimodulazione adottato dalla Regione e, con essa, di tutta la sanità siciliana, sarà a rischio. Occorrerebbe, quindi, senso di responsabilità e trasparenza, prima di lanciarsi in proclami. Pertanto, è lecito attendersi che le nuove assunzioni potranno essere effettuate in maniera dilazionata nel tempo, anche in funzione dell’entrata in quiescenza del personale in atto operante (si precisa che il rapporto tra personale in uscita ed in entrata non troverà corrispondenza puntuale, ma parziale, in ragione della fisiologica contrazione dell’offerta assistenziale ospedaliera); si farebbe un’eccezione, invece, per le assunzioni del personale da impiegare nel settore dell’emergenza-urgenza, rispetto al quale sarebbe possibile disporre delle deroghe per la tutela della salute dei cittadini. <<Per tutte queste ragioni, chiediamo sobrietà alla politica e pretendiamo chiarezza, a maggior ragione che si avvicina sempre più la scadenza delle elezioni per il rinnovo del Parlamento regionale.>> – incalza l’Associazione Italiana Medici (AIM) Sicilia – <<Chiediamo, altresì, che, sulla scorta dell’esperienza già maturata in altre Regioni, si espletino selezioni a graduatorie regionali per sottrarre il ricambio generazionale in seno al SSR dalle interferenze della politica e dalle clientele. Questo si deve alle migliaia tra medici e professionisti sanitari (titolari di contratti a tempo determinato, di contratti atipici, o in rapporto libero-professionale), da anni confinati nel limbo del precariato, che hanno retto e continuano a reggere le sorti della sanità siciliana.>>