Caso ENPAM SICURA – AIM: Auspichiamo che si faccia piena chiarezza sulle gravi accuse mosse tra le reciproche parti.
Quello che pare un “regolamento dei conti” tra correnti e potentati sindacali rischia di minare la stabilità della Fondazione e di mettere in discussione l’autogoverno della stessa da parte della Professione medica. Si apra una discussione franca sulla governance dell’ENPAM, avviando da subito una fase ri-costituente, correggendo i gravi errori di valutazione politica commessi in passato in sede di riforma dello Statuto, a partire dalle modalità di elezione dell’Assemblea Nazionale. Si attribuisca, inoltre, una reale rappresentanza alle giovani generazioni, come richiesto in passato dai Giovani Medici (SIGM). Infine, si abbia il coraggio di stabilire una netta incompatibilità tra ruoli ordinistici, sindacali e gestionali della Fondazione. Stop anche agli incarichi multipli nei CdA delle partecipate.
Con riferimento al “caso ENPAM Sicura, pur non entrando nel merito delle reciproche “accuse” mosse dalle parti ”, riservandosi di valutarne gli sviluppi ed auspicando che si faccia piena chiarezza nel più breve tempo possibile, l’Associazione Italiana Medici (AIM) intende condividere alcune riflessioni.
<<Esprimiamo grande preoccupazione per gli avvenimenti, oltre che nel merito, anche nel metodo. Infatti, quello che pare un “regolamento dei conti” tra correnti e potentati sindacali rischia di minare alle fondamenta la stabilità e l’autonomia della Fondazione.>> – dichiara l’AIM.
<<Riteniamo che, nel recente passato, segnatamente in occasione della revisione dello Statuto della Fondazione, siano stati commessi gravi errori di valutazione politica, estromettendo nei fatti le minoranze dalla gestione dell’ENPAM, che è per definizione l’Ente previdenziale di tutti i medici contribuenti; tra questi, si annoverano sia l’adozione di un meccanismo elettorale maggioritario spinto, sia l’elezione dei segretari dei principali sindacati nel CdA della Fondazione>>. – continua l’AIM. <<Tutto ciò ha prodotto uno scollamento tra gli interessi della base, rappresentata da tutti i contribuenti, da una parte, e delle organizzazioni professionali, ancorchè legittimi, ma divergenti, dall’altra. – afferma l’AIM – Prova ne siano le polemiche recentemente sorte a fronte degli annunci del coinvolgimento dell’ENPAM nel Fondo Atlante 2, oltre che in altre operazioni finanziarie che sembrerebbero mettere in discussione la mission previdenziale ed assistenziale della Fondazione>>.
L’A.I.M. chiede che si apra una discussione franca sulla governance dell’ENPAM, avviando da subito una fase “ri-costituente”, che intervenga sullo Statuto per correggere gli errori di valutazione commessi in passato e propone quindi: 1) la revisione delle modalità di elezione dell’Assemblea Nazionale, adottando il suffragio universale, unico sistema che consentirebbe di andare oltre la visione di parte e di tutelare le minoranze; 2) l’attribuzione di una reale rappresentanza alle giovani generazioni negli organi di governo (è prevista la cooptazione dall’alto di soli 5 membri, per di più senza diritto di voto), proposta già avanzata dai Giovani Medici (SIGM); l’introduzione di una netta incompatibilità tra ruoli ordinistici, sindacali ed i ruoli gestionali della Fondazione, nonché tra incarichi multipli nei CdA delle società partecipate.
<<L’ENPAM torni ad essere la casa di tutti i medici e non solo delle “elite” sindacali ed ordinistiche. In assenza di interventi tempestivi in tale direzione, in un momento storico in cui lo Stato ha sempre più bisogno di fare cassa, il pericolo è quello di mettere in discussione l’autogoverno della Fondazione da parte della Professione medica. Ma, se quest’ultima dimostrerà di non essere in grado di gestire responsabilmente il patrimonio previdenziale dei medici italiani, allora bisognerà arrendersi all’evidenza.>> – conclude l’AIM.