Lettera aperta dei medici precari e dei giovani medici siciliani al Presidente della Repubblica.

Al Presidente della Repubblica Italiana

e p.c.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Al Ministro della Salute

 

Oggetto: Lettera aperta dei medici precari e dei giovani medici siciliani al Presidente della Repubblica.

 

Signor Presidente,

Le rivolgiamo il presente appello per rappresentare il grave disagio di migliaia di medici precari e di giovani medici siciliani, vittime delle cattive politiche adottate in tema di sanità nella Regione Sicilia.

Infatti, assistiamo alla paralisi del Servizio Sanitario Regionale siciliano, a causa di una impasse sul riordino della Rete Ospedaliera e della Rete delle Emergenze. È in questo contesto che prendono forma le gravi restrizioni sulle assunzioni in sanità, che condannando intere generazioni di medici, giovani e non, a vivere la condizione del precariato cronico o che maturano la consapevolezza di dover migrare per poter prestare la propria opera con la dignità che meritano i sacrifici personali, non solo economici ed intellettuali, che sono stati chiamati ad affrontare quale presupposto per esercitare la Medicina.

Nella  nostra Regione, infatti, si continua ad assistere al differire in avanti nel tempo l’adozione dei necessari interventi strutturali in tema di sanità e salute, che avrebbero virtuosamente garantito la sostenibilità della sanità pubblica, oggi messa a repentaglio dalla malgestio, con ripercussioni gravi sia ai danni dei cittadini che degli operatori. Tra l’emanazione di provvedimenti ad hoc (DPCM “Salva precari”), gli effetti del piano di rientro imposto per i debiti contratti in passato, la mancata revisione della distribuzione degli eccessivi carichi ed orari di lavoro, in Sicilia migliaia di medici sono titolari di contratti a tempo determinato sottoposti a rinnovi semestrali, o addirittura bimestrali, ovvero di contratti atipici privi di ogni tutela. A ciò si aggiungano i reiterati annunci sull’avvio di imminenti concorsi per la stabilizzazione ed assunzione di medici e professionisti sanitari, puntualmente smentiti dagli impietosi interventi tecnici della Corte dei Conti, piuttosto che del Ministero dell’Economia e Finanza o del Ministero della Salute, su una sanità regionale che, invece di ispirare le proprie politiche alla programmazione, alla competitività, al rilancio di un nuovo modello di salute, resta arroccata su logiche di territorio dettate da una classe politica che appare orientata più alla salvaguardia del seggio elettorale che alla tutela della salute dei cittadini e dei diritti degli operatori sanitari. Dispiace essere così diretti, ma assistiamo, probabilmente, ad uno dei più tristi “teatrini” della storia della sanità italiana, che certificano la pressoché totale inadeguatezza dell’attuale governance regionale del sistema salute siciliano. Inadeguatezza, cui si aggiunge, talora, un ostentato senso di onnipotenza da parte di taluni attori della politica siciliana, lasciando adito al sospetto, in alternativa al giudizio di incompetenza, della volontà di procrastinare i concorsi a ridosso delle sempre più vicine scadenze elettorali locali. In tal modo, si intenderebbe alimentare un sistema clientelare basato sulla corsa alla raccomandazione, alla quale non intendiamo partecipare in alcun modo.  Al contempo, si è ormai prossimi alla scadenza delle graduatorie dei concorsi (a tempo indeterminato e determinato) già espletati ed oggetto di ripetute proroghe, gettando nell’angoscia tutti quei medici precari il cui contributo, ad oggi, risulta indispensabile a garantire il diritto alla salute dei cittadini siciliani

Chi Le rivolge il presente appello è conscio del fallimento dell’attuale sistema che pone in capo alle Regioni le competenze in tema di gestione di sanità e salute, a partire, per quanto concerne la Sicilia, dal mancato potenziamento delle cure primarie, che deve essere contestuale, se non antecedente, alla razionalizzazione e riqualificazione dell’offerta assistenziale ospedaliera. Le uniche aspettative degli scriventi consistono nel registrare l’immediato commissariamento dei vertici della sanità siciliana, quale primo passo verso una, ormai indifferibile, ri-centralizzazione delle competenze sulla sanità, a partire dalla gestione delle procedure concorsuali per l’accesso dei medici ai ruoli del Servizio Sanitario Nazionale e per la progressione di carriera, che andrebbe affidata ad un entità terza libera dai condizionamenti della politica.

Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei quale ultimo baluardo dei diritti dei cittadini italiani, essendo prossimi gli scriventi a maturare un definitivo senso di sfiducia nei confronti della politica, e chiediamo, pertanto, un Suo autorevole intervento al fine di superare l’attuale stato di impasse. In assenza di segnali concreti in risposta al presente appello, non senza dispiacere annunciamo la nostra intenzione ad astenerci dalla partecipazione al prossimo referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione Italiana, rinunciando al nostro diritto di voto, a prescindere da qualunque orientamento singolarmente maturato, quale atto estremo conseguente ad una situazione non più sostenibile in quanto non rispettosa della condizione di cittadini, prima ancora che di professionisti.

 

I medici precari ed i giovani medici siciliani 

Caso ENPAM SICURA – AIM: Auspichiamo che si faccia piena chiarezza sulle gravi accuse mosse tra le reciproche parti.

Quello che pare un “regolamento dei conti” tra correnti e potentati sindacali rischia di minare la stabilità della Fondazione e di mettere in discussione l’autogoverno della stessa da parte della Professione medica. Si apra una discussione franca sulla governance dell’ENPAM, avviando da subito una fase ri-costituente, correggendo i gravi errori di valutazione politica commessi in passato in sede di riforma dello Statuto, a partire dalle modalità di elezione dell’Assemblea Nazionale. Si attribuisca, inoltre, una reale rappresentanza alle giovani generazioni, come richiesto in passato dai Giovani Medici (SIGM). Infine, si abbia il coraggio di stabilire una netta incompatibilità tra ruoli ordinistici, sindacali e gestionali della Fondazione. Stop anche agli incarichi multipli nei CdA delle partecipate.

 

Con riferimento al “caso ENPAM Sicura, pur non entrando nel merito delle reciproche “accuse” mosse dalle parti ”, riservandosi di valutarne gli sviluppi ed auspicando che si faccia piena chiarezza nel più breve tempo possibile, l’Associazione Italiana Medici (AIM) intende condividere alcune riflessioni.

<<Esprimiamo grande preoccupazione per gli avvenimenti, oltre che nel merito, anche nel metodo. Infatti, quello che pare un “regolamento dei conti” tra correnti e potentati sindacali rischia di minare alle fondamenta la stabilità e l’autonomia della Fondazione.>> – dichiara l’AIM.

<<Riteniamo che, nel recente passato, segnatamente in occasione della revisione dello Statuto della Fondazione, siano stati commessi gravi errori di valutazione politica, estromettendo nei fatti le minoranze dalla gestione dell’ENPAM, che è per definizione l’Ente previdenziale di tutti i medici contribuenti; tra questi, si annoverano sia l’adozione di un meccanismo elettorale maggioritario spinto, sia l’elezione dei segretari dei principali sindacati nel CdA della Fondazione>>. – continua l’AIM. <<Tutto ciò ha prodotto uno scollamento tra gli interessi della base, rappresentata da tutti i contribuenti, da una parte, e delle organizzazioni professionali, ancorchè legittimi, ma divergenti, dall’altra. – afferma l’AIMProva ne siano le polemiche recentemente sorte a fronte degli annunci del coinvolgimento dell’ENPAM nel Fondo Atlante 2, oltre che in altre operazioni finanziarie che sembrerebbero mettere in discussione la mission previdenziale ed assistenziale della Fondazione>>.

L’A.I.M. chiede che si apra una discussione franca sulla governance dell’ENPAM, avviando da subito una fase “ri-costituente”, che intervenga sullo Statuto per correggere gli errori di valutazione commessi in passato e propone quindi: 1)  la revisione delle modalità di elezione dell’Assemblea Nazionale, adottando il suffragio universale, unico sistema che consentirebbe di andare oltre la visione di parte e di tutelare le minoranze; 2) l’attribuzione di una reale rappresentanza alle giovani generazioni negli organi di governo (è prevista la cooptazione dall’alto di soli 5 membri, per di più senza diritto di voto), proposta già avanzata dai Giovani Medici (SIGM); l’introduzione di una netta incompatibilità tra ruoli ordinistici, sindacali ed i ruoli gestionali della Fondazione, nonché tra incarichi multipli nei CdA delle società partecipate.

<<L’ENPAM torni ad essere la casa di tutti i medici e non solo delle “elite” sindacali ed ordinistiche.  In assenza di interventi tempestivi in tale direzione, in un momento storico in cui lo Stato ha sempre più bisogno di fare cassa, il pericolo è quello di mettere in discussione l’autogoverno della Fondazione da parte della Professione medica. Ma, se quest’ultima dimostrerà di non essere in grado di gestire responsabilmente il patrimonio previdenziale dei medici italiani, allora bisognerà arrendersi all’evidenza.>> – conclude l’AIM.

CAOS SANITA’ SICILIA – MEDICI DELL’AIM E GIOVANI MEDICI (SIGM) SICILIANI: STANCHI DI CONTINUI ANNUNCI E DIETROFRONT.

L’ATTUALE GOVERNANCE REGIONALE DELLA SALUTE HA DIMOSTRATO TUTTA LA SUA INADEGUATEZZA. IL GOVERNO CENTRALE COMMISSARI LA REGIONE PER USCIRE DALL’IMPASSE SUL RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA E DELLE EMERGENZE E PER RILANCIARE L’ASSISTENZA NEL TERRITORIO. SI DIA QUINDI SEGUITO ALLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI ED AL RICAMBIO GENERAZIONALE NEL SSR, ATTRAVERSO CONCORSI A GRADUATORIA REGIONALE AFFIDATI AD ENTE TERZO (AGENAS), IN MODO DA SGOMBRARE IL CAMPO DALLO SPAURACCHIO DELLE CLIENTELE ELETTORALI.

L’Associazione Italiana Medici (AIM) ed i Giovani Medici (SIGM) siciliani intervengono nel merito delle vicende di cronaca che hanno fatto registrare la paralisi del Servizio Sanitario Regionale (SSR) siciliano, con particolare riferimento all’impasse sul riordino della Rete Ospedaliera e della Rete delle Emergenze, – in ottemperanza a quanto previsto dal DM n.70 del 2015, cui si stanno adeguando tutte le Regioni – nonché sui concorsi per la stabilizzazione dei precari e per il ricambio generazionale in seno al SSR siciliano. <<Le recenti vicende di cronaca, che fanno seguito ai continui annunci circa l’avvio di una stagione di un copioso ricambio generazionale all’interno delle Aziende Sanitarie della nostra Regione, puntualmente disatteso nei fatti a causa dei continui ritardi e posticipi in tema di riorganizzazione del SSR, ascrivibili a continue interferenze degli interessi della politica regionale, ovvero ad un tentativo di rimpallo di responsabilità da parte dell’Assessorato Regionale alla Salute verso il Ministero della Salute, certificano la pressoché totale inadeguatezza dell’attuale governance regionale del sistema salute siciliano. Inadeguatezza, cui si aggiunge un ostentato senso di onnipotenza da parte dei vertici della Sanità siciliana, come dimostrerebbe il presunto “avvio delle grandi manovre recentemente documentato dalla stampa. – dichiarano congiuntamente i medici siciliani dell’AIM e del SIGM – Chiediamo che il Governo nazionale intervenga, procedendo al commissariamento immediato dell’Assessorato Regionale alla Salute al fine della riorganizzazione del SSR, a cominciare dal potenziamento delle cure primarie che deve essere contestuale, se non antecedente, alla razionalizzazione e riqualificazione dell’offerta assistenziale ospedaliera. Solo attraverso un intervento terzo rispetto alle poco commendevoli dinamiche politiche territoriali, registratesi nel tempo in tema di sanità, sarà possibile avere qualche speranza di ottenere la stabilizzazione dei precari ed un ricambio generazionale in seno al SSR siciliano.>>

Inoltre, AIM e SIGM Sicilia chiedono che i concorsi in sanità vengano espletati in modo da definire graduatorie regionali (esperienza già esplorata in altre Regioni del nord) e che la gestione di questi ultimi venga demandata interamente all’Agenzia Nazionale per la Valutazione dei Servizi Sanitari Regionali (AGeNaS), esternalizzando quindi ogni procedura e reclutando i componenti delle commissioni di selezione al di fuori del contesto siciliano, sulla base di riconosciute competenze curriculari. Le due Associazioni chiedono, altresì, che non si lascino scadere le graduatorie dei concorsi già espletati, nel rispetto di tutti coloro che, da anni, garantiscono l’erogazione dei LEA, senza avere nessuna certezza del futuro, pur essendo vincitori di concorso o idonei in graduatoria ed ancora tenuti nel limbo del precariato. <<Riteniamo che questa possa essere l’unica soluzione per sgombrare il campo dallo spauracchio delle clientele elettorali, che tanto danno hanno arrecato alla Sanità siciliana. – continuano i medici siciliani dell’AIM e del SIGM – Proponiamo che si ricorra, parimenti, al contributo dell’AGeNaS anche al fine del conferimento, a mezzo di procedure concorsuali, delle responsabilità apicali della dirigenza medica all’interno delle Aziende Sanitarie.>>

SALVATAGGIO (MPS) COI FONDI DELLA PREVIDENZA DEI MEDICI E DEI PROFESSIONISTI: BENE IL PASSO INDIETRO DELL’ADEPP

AIM: “I cittadini non pagano per il Monte dei Paschi”, ma non si capisce perché lo debbano fare i professionisti coi loro contributi previdenziali! Bene il passo indietro delle Casse Previdenziali Private, ma ci auguriamo che la trattativa non riprenda in futuro senza prima interpellare i contribuenti. Siamo sicuri che i vertici dell’ENPAM, eletti col meccanismo elettorale del maggioritario spinto e con un’affluenza di meno del 5% degli aventi diritto, avrebbero l’autorevolezza per assumere decisioni di tale portata in rappresentanza di tutti i medici.

Sorprende, inoltre, che la FNOMCeO di fronte ad un’operazione finanziaria le cui implicazioni non sono del tutto chiare, sia rimasta spettatrice passiva senza prendere posizione ovvero senza chiedere i chiarimenti del caso.

L’Associazione Italiana Medici (AIM) interviene nel dibattito sull’intervento delle Casse private dei professionisti nel salvataggio del Monte dei Paschi attraverso l’acquisto dei crediti “deteriorati” tramite il Fondo Atlante 2, inizialmente promosso dall’Associazione degli Enti Previdenziali Privati (ADePP) in risposta alla call del Governo.

E lo fanno rivolgendosi direttamente al Premier Renzi: <<I cittadini non pagano per il Monte dei Paschi”, ma non si capisce perché lo debbano fare i professionisti coi loro contributi previdenziali!>> – afferma l’AIM – <<Prendiamo atto con soddisfazione del temporaneo passo indietro dell’ADePP, ma ci auguriamo che la trattativa non riprenda in futuro senza prima interpellare la base, ovvero i contribuenti. Certamente, meraviglia il fatto che le Casse Previdenziali Private siano state chiamate ad esporsi sulla base di condizioni dai contorni non del tutto chiari e per di più mutevoli.>> 

Per quanto concerne il fronte ENPAM, poi, l’AIM, si pone una domanda: <<Siamo sicuri che i vertici dell’ENPAM, eletti col meccanismo elettorale del maggioritario spinto e con un’affluenza di meno del 5% degli aventi diritto, avrebbero l’autorevolezza per assumere decisioni di tale portata in rappresentanza di tutti i medici. Inoltre, sorprende che la FNOMCeO, di fronte ad un’operazione finanziaria le cui implicazioni non sarebbero state prive di rischi, sia rimasta spettatrice passiva, senza prendere posizione ovvero senza chiedere i chiarimenti del caso.>>

Pubblicato il Bando sulla Ricerca Finalizzata 2016 del Ministero della Salute

E’ stato pubblicato il Bando sulla Ricerca Finalizzata 2016 del Ministero della Salute. Di seguito una presentazione schematica dei contenuti del Bando:

Obiettivi

I progetti presentati dovranno avere come finalità:

sviluppare procedure altamente innovative e nuove conoscenze utili al miglioramento delle opportunità di prevenzione, diagnosi, trattamento, riabilitazione anche attraverso studi e sperimentazioni di carattere clinico (progetti di produzione di nuove conoscenze – “theory-enhancing” – biomedici);

valutare la sicurezza, efficacia, costo-efficacia, di trattamenti/tecnologie/interventi sanitari per cui sussistano significativi margini di incertezza relativamente agli aspetti menzionati, anche con studi clinici di fase 3 e 4 (ricerca applicata – “change-promoting” – clinico-assistenziali);

valutare i fattori professionali, organizzativi e di sistema che condizionano efficacia ed efficienza dei servizi sanitari e/o l’impatto sulla qualità di innovazioni cliniche, organizzative, gestionali e di finanziamento; Sviluppo ed applicazione di metodologie e strumenti per migliorare la comunicazione con i cittadini ed i pazienti e promuoverne la partecipazione; Studi finalizzati ad analizzare i bisogni assistenziali delle fasce sociali più deboli sotto il profilo sociale ed economico e le risposte assistenziali dei servizi (ricerca applicata – “change-promoting” – clinico-assistenziali);

affrontare tematiche rilevanti per la sicurezza alimentare e il benessere animale (ricerca applicata “change-promoting o progetti di produzione di nuove conoscenze – “theory-enhancing”);

affrontare tematiche rilevanti per le patologie di origine ambientale, la sicurezza negli ambienti di lavoro e
le patologie occupazionali (ricerca applicata – “change-promoting o progetti di produzione di nuove
conoscenze – “theory-enhancing”).
Delle risorse disponibili almeno il 50% è riservato a progetti di ricerca “change- promoting”, le restanti risorse a progetti di ricerca “theory enhancing”.

Tipologie progettuali

Per il presente bando sono previste 5 tipologie progettuali a cui corrispondono 4 diverse procedure di valutazione:

Progetti Ordinari di Ricerca Finalizzata (RF): progetti di ricerca, non rientranti nelle successive sezioni.

Progetti Estero (PE): progetti presentati da ricercatori italiani che prevedono la collaborazione con ricercatori di nazionalità italiana stabilmente residenti e operanti all’estero da almeno 3 anni.

Progetti Cofinanziato (PC): progetti presentati da ricercatori, appartenenti al SSN, aventi un cofinanziamento privato garantito da aziende con attività in Italia, al fine di sviluppare idee o prodotti non ancora coperti da brevetto ovvero il cui brevetto è in proprietà del ricercatore del SSN e/o del Destinatario Istituzionale o Istituzione che presenta il progetto.

Progetti Ordinari presentati da Giovani Ricercatori (GR): progetti di ricerca presentati da ricercatori con età inferiore ai 40 anni alla data di scadenza del bando.

Programmi di Rete (NET): I Programmi di Rete hanno lo scopo di creare dei gruppi di ricerca e innovazione (Consorzi) per lo sviluppo di ricerche altamente innovative e caratterizzate dall’elevato impatto sul Servizio Sanitario Nazionale. Per tale tipologia progettuale si rimanda alla apposita sezione C) del Bando della ricerca.


Tempi di presentazione

Per tutti i progetti, ad esclusione dei Programmi di Rete, la procedura si svolgerà in tre periodi distinti:

dal 21 giugno 2016 al 5 luglio 2016 ore 12.00: accreditamento dei ricercatori come Principal Investigator e come Ricercatore Collaboratore al sistema di presentazione delle domande;

dal 28 giugno 2016 al 28 luglio 2016 ore 12.00: il ricercatore proponente deve provvedere alla stesura del progetto completo di ricerca in lingua inglese e all’invio al proprio Destinatario Istituzionale (Progetto completo – All 1);

dal 29 luglio 2016 al 17 settembre 2016 ore 17.00: i Destinatari Istituzionali dovranno effettuare la validazione dei progetti secondo quanto previsto al punto 3 del presente bando e procedere all’invio dei progetti che intendono presentare al Ministero.
Per i Programmi di Rete la procedura si svolgerà in quattro fasi distinte:

dal 21 giugno 2016 al 5 luglio 2016 ore 12.00: accreditamento dei ricercatori come Principal Investigator di Work Package o come Ricercatore Collaboratore al sistema dipresentazione delle domande;

dal 28 giugno 2016 al 28 luglio 2016 ore 12.00: i ricercatori proponenti devono provvedere alla stesura in lingua inglese del Programma completo e all’invio al Ministero della Salute (Progetto completo – All 1);

dal 29 luglio 2016 al 4 agosto 2016 ore 17.00: comunicazione da parte del Ministero della Salute alle Istituzioni Finanziatrici della lista dei WP presentati per l’acquisizione della dichiarazione di eleggibilità prevista nella sezione C del presente bando;

dal 5 agosto 2016 al 6 settembre 2016 ore 17.00: le Istituzioni Finanziatrici dovranno dichiarare l’eleggibilità dei WP di loro competenza come previsto nella sezione C del presente bando.
L’accreditamento dei candidati ricercatori sia come Principal Investigator che come Ricercatore Collaboratore è preliminare alla presentazione del progetto ed è consentito solo via web, all’indirizzo del workflow della ricerca http://ricerca.cbim.it, dove dovrà indicare le generalità e tutti i recapiti presso i quali potrà essere contattato, compreso un indirizzo e-mail valido.

Procedura di valutazione

L’esame dei progetti è svolto in modo da assicurare una netta separazione tra le fasi amministrativa e di verifica delle procedure e la fase di valutazione.Tutti i Progetti dopo la verifica della sussistenza dei requisiti previsti dal bando saranno ammessi alla valutazione per Peer Review.

Specifiche procedure di valutazione sono previste per i Programmi di rete e sono riportate nella Sezione C del bando.

Le risorse economiche

Le risorse economiche complessive, riferite agli anni finanziari 2014 -2015 , ammontano a  euro 135.392.176,05 di cui , in particolare, euro 54.460.000,00 destinati ai progetti riservati ai giovani ricercatori.

LINK AL BANDO

#COMUNICATO STAMPA AIM SICILIA: Concorsi ed assorbimento del precariato in sanità in Sicilia: il gioco delle parti, tra annunci regionali e dietrofront ministeriali.‏‎

Dopo mesi di indiscrezioni giornalistiche, di conferme e smentite, dopo gli annunci in pompa magna dello sblocco delle graduatorie vigenti e l’avvio di nuove procedure concorsuali e l’emanazione della direttiva dell’Assessore alla Salute della Regione Sicilia, N° 28551 del 25/03/2016, con oggetto “Avvio delle procedure di reclutamento per la copertura dei posti vacanti e disponibili nelle dotazioni organiche delle aziende ed enti del SSR: disposizioni operative”, dopo addirittura la deliberazione di assunzioni da parte di alcune aziende sanitarie ed ospedaliere, arriva lo stop da Roma, l’ennesimo. Ancora una volta, si infrangono le aspettative dei precari e di chi cerca la prima occupazione, che ripiombano in un clima di incertezza.

Non è la prima volta che si assiste a questo tira e molla tra Roma e la Sicilia, che giunge peraltro sempre a seguito di rassicurazioni portate da Roma dall’Assessore alla Salute, che tesse le lodi del Ministro e ne rivendica l’amicizia politica, se non fosse per il fatto che i tecnici del Ministero, puntualmente, producano nuove rilevazioni ed obiezioni sull’operato dell’Assessorato, quest’ultima volta a causa di un surplus di 560 posti letto nella nuova rete ospedaliera. Adesso, dopo essere stato paventato il rischio di dover riformulare atti aziendali e piante organiche, l’Assessore alla Salute, dopo aver fornito rassicurazioni e smentite su quanto obiettato dal Ministero, quale exit strategy per giustificare la nuove impasse, ha firmato una circolare, la n° 41317 del 09/05/16, che di fatto blocca il via alle procedure di reclutamento “poiché al momento non si dispone del report definitivo sulla presenza di eventuali eccedenze di personale, in quanto si attende l’adozione del piano triennale da parte di alcune Aziende”. Motivazione differente, stesso effetto.

Al di là delle dietrologie, un fatto è sotto gli occhi di tutti: si registra un nuovo stop, i mesi passano, e ci si avvicina sempre più verso le ormai imminenti elezioni regionali, che secondo i rumors potrebbero espletarsi in primavera prossima. Certamente, anche in assenza della citata situazione di nuovo stallo permaneva forte il sospetto che le procedure di reclutamento, per quanto già avviate da alcune Aziende, potessero essere effettuate in tempi dilatati, nei fatti accavallandosi con le scadenze elettorali, per essere finalizzate soltanto dopo l’esito delle elezioni. Insomma, secondo i malpensanti, un espediente per tenere sotto scacco migliaia di aspiranti dirigenti medici (e di operatori del comparto), a fronte di un numero minore di posti da assegnare a mezzo di pubblici concorsi. Ma anche sulle attuali modalità di selezione ci sarebbe da fare una profonda riflessione. Trattasi di un sistema non totalmente oggettivo, che offre alle commissioni, di nomina aziendale e con manager a loro volta di nomina politica, quel minimo di discrezionalità che basta per fare la differenza. Sistema, peraltro, che non consente di valorizzare le competenze documentate dai medici, venendosi poi a creare situazioni paradossali, quali quelle dimostrate dal caso della compianta collega Luana Ricca.

Oggi più che mai rimane l’evidenza di una politica capace solo di promettere illusioni che continuano ad alimentare quell’indiscutibile immobilismo mascherato da “era dei grandi cambiamenti” ma che, di fatto, sembrerebbe rientrare nella vecchia logica di utilizzare i concorsi quale strumento di esercizio del potere finalizzato al consenso, in dispregio della tutela salute dei cittadini e della vita dei professionisti.

Quale prospettiva la politica regionale offre a tutti quei precari decennali prossimi all’imminente scadenza delle graduatorie concorsuali previste per il 31/12/16? L’attesa.

Cosa risponderà adesso la politica a tutti coloro che, da precari, aspettavano i nuovi concorsi per giungere alla stabilizzazione ed a tutti quei giovani medici che vedevano all’orizzonte la possibilità di accedere ai ruoli del SSN, dopo un lunghissimo tempo di formazione e di sacrifici? Beh, trattasi della stessa politica che in sede di Commissione Salute della Conferenza Stato Regioni (organismo cui partecipano di diritto gli Assessori Regionali alla Salute ed il Ministero della Salute), nel contesto del Patto della Salute, giusto qualche settimana addietro, ha proposto l’assunzione a tempo determinato con contratti del comparto ai neo-laureati, nonchè l’incardinamento degli specializzandi degli ultimi due anni nel SSN (complici la maggior parte dei sindacati di categoria su quest’ultimo punto), mal celando l’intento di poter ricorrere quindi a personale a basso costo ed a rapidissimo turn over, tale da ridurre le disponibilità nelle piante organiche e quindi da limitare i concorsi per ruoli a tempo indeterminato. In altre parole, si continua a scaricare il peso delle cattive politiche e gestioni del passato sulle più giovani generazioni.

Vi è poi un ulteriore problema di fondo, che nessuno affronta e che andrebbe, invece, posto all’attenzione dei portatori di interesse: la Regione deve ancora dimostrare la sostenibilità finanziaria del piano di assunzioni nella sanità, e non a caso la Corte dei Conti, periodicamente, esprime perplessità sull’intero impianto della road map disegnata dall’Assessorato alla Salute.

Occorre pertanto fare un’operazione verità, invitando ad uno scatto di orgoglio la generazione precariato e le giovani generazioni di medici: è venuto il momento di fare sistema, uscendo dagli schemi e dai rituali della politica politicante, puntando il dito contro gli sprechi e le prebende in sanità, ed avanzando proposte alternative e virtuose, a cominciare dalle selezioni a mezzo di criteri oggettivi, ivi incluse le competenze documentate e certificate, eliminando ogni discrezionalità ed adottando delle graduatorie regionali per tipologia di specialità e di ruolo.

 

AIM SICILIA

PRIMA “GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA CORRUZIONE IN SANITÀ” – #CURIAMOLACORRUZIONE in #SANITA’

Cari Colleghi,

come è a tutti noto, si stima che ogni anno tra i 5 e sei miliardi di euro vengono dissipati a seguito del fenomeno della corruzione in sanità. Tale cifra sale sino a circa 23 miliardi di euro annui, ricomprendendo gli effetti degli sprechi e dell’inappropriatezza in sanità.

Al fine di creare una coscienza collettiva su tali tematiche, ma anche per porre i presupposti per recuperare le ingenti risorse prima menzionate con l’obiettivo di investirle nel rilancio del SSN e per sostenere l’accesso alla formazione ed al mondo del lavoro delle giovani generazioni di medici e professionisti del sistema salute, mercoledì 6 aprile, si svolgerà a Roma la prima “Giornata nazionale contro la corruzione in Sanità”. Tale evento è parte integrante del progetto “Curiamo la corruzione”, iniziativa promossa da ISPE Sanità, Transparency Italia, Censis e Rissc (informazioni e programma su www.curiamolacorruzione.it).

In contemporanea all’evento romano ci saranno una serie di iniziative locali svolte in collaborazione con Cittandinanzattiva, SISM(www.nazionale.sism.org), SIGM (www.giovanemedico.it), AIM (www.associazioneitalianamedici.com), sigle che hanno aderito alliniziativa, con lo scopo di amplificare il messaggio della manifestazione anche attraverso l’invio di messaggi e foto (con singoli o gruppi di medici che tengono in mano un foglio con sopra scritto A –nome della città o luogo- #CURIAMOLACORRUZIONE IN #SANITÀ) a mezzo dei social network (twitter, facebook ecc).

Tali messaggi dovrebbero essere ripresi e rilanciati in tempo reale su uno schermo all’interno della Sala dove si terrà il convegno (ubicata dentro la prestigiosa location del Tempio di Adriano, in piazza Di Pietra, Roma), durante la sessione “Iniziative sul territorio“, che si terrà tra le 11.00 e le 11,40 e che prevede un intervento programmato di tali associazioni.

SOCIAL – MOB (TWITTER e FACEBOOK)

ISTRUZIONI OPERATIVE

ORARIO: dalle ore 10.00 alle ore 13.00 di mercoledì 6 aprile 2016

  • Crea un account su twitter e facebook o utilizza il tuo account.
  • Posta delle foto di medici con in mano un foglio (stampa allegato) con sopra scritto A –nome della città o luogo in cui ti trovi- #CURIAMOLACORRUZIONE IN #SANITÀ, aggiungendo l’hashtag #CURIAMOLACORRUZIONE IN #SANITÀ.
  • Posta delle frasi contro la corruzione in sanità e a favore delle buone pratiche utilizzando sempre l’hashtag #CURIAMOLACORRUZIONE IN #SANITÀ.

Curiamo la corruzione in sanità

 

EX MEDICI SPECIALIZZANDI 1994/2006

CORTE D’APPELLO DI MESSINA CONDANNA UNIVERSITA’ E MIUR

Lo Stato condannato nuovamente per l’inadeguata remunerazione della specializzazione medica nel periodo 94-2006. Ennesimo successo conseguito dagli Avv.ti Francesco Caronia e Giuseppe Pinelli, nella qualità di responsabili del coordinamento nazionale network legale del network ELEGALNET e LAWNET, che a tutt’oggi rappresentano oltre 7 mila medici in tutta Italia.

Tali azioni collettive hanno portato ad acquisire oramai ben 30 sentenze positive avanti ai Tribunali di Torino, Novara, Brescia, Ferrara, Siena, Firenze, Pisa, Ancona, Parma, Padova, Roma e Bari, nonché, in ultimo, dinnanzi alle  Corti d’appello di Roma, Milano, L’Aquila, Bologna, Catanzaro e Bari. Ed è sempre lo stesso network che ha recentemente corrisposto oltre 30 milioni di euro ai medici di Padova e Parma.

L’azione a tutela degli specializzandi del periodo compreso tra il 1994 e il 2006 che vennero penalizzati dal mancato recepimento da parte dell’Italia delle Direttive Comunitarie parte da molto lontano: fu il Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.) la prima associazione di camici bianchi a sollevare nell’ormai lontano 2006 la questione e, negli ultimi tempi, l’iniziativa in sede giudiziare ha registrato il supporto dell’Associazione Italiana Medici (A.I.M.) che, nei trascorsi 10 anni, ha fisiologicamente raccolto nelle proprie fila proprio le coorti di medici interessate e che furono allora ingiustamente penalizzate.

L’azione di Messina è stata patrocinata dagli Avvocati Caronia e Pinelli unitamente all’Avv. Santi Delia. Un’altra sentenza della stessa Corte si attende entro il mese di marzo. La Corte d’appello di Messina ha oggi “finalmente” riconosciuto il diritto al risarcimento ed all’adeguamento del trattamento economico dei medici per il periodo di specializzazione 94/2006, poiché non adeguatamente retribuito, negli anni di riferimento, in violazione della direttiva 93/16. L’Università di Messina è stata condannata a rideterminare le borse di studio, sulla base del parametro dell’incremento di trattamento economico previsto dal CCNL dei medici del Servizio Sanitario Nazionale oltre interessi. Il MIUR è stato poi condannato al risarcimento del danno da liquidarsi nella differenza tra il trattamento percepito e quello dovuto in base ai DPCM 2007, oltre interessi. Lo Stato dovrà dunque versare oltre 15mila euro più interessi per ogni anno di specializzazione. La vicenda degli ex specializzandi risale alle direttive europee 75/362 e 82/76/CEE che imponevano agli Stati membri di corrispondere il giusto compenso ai camici bianchi per gli anni di specializzazione in medicina, laddove in Italia, nonostante tale obbligo comunitario, fino al 2006, non è stato riconosciuto il corretto trattamento economico.

La sentenza di Messina, facendo riferimento non solo alla varia giurisprudenza di Tribunali e Corti di Merito, ma anche a quella della Suprema Corte di Cassazione, ricopre un ruolo molto importante nel quadro giurisprudenziale nazionale, in quanto è la prima sentenza ad essere conseguita in una Corte siciliana riconoscendo tale diritto ai medici specializzandi del periodo 1994-2006. Conferma peraltro l’orientamento delle Corti capitoline, riconoscendo contestualmente sia il risarcimento per violazione della normativa comunitaria sulla adeguata remunerazione, sia il riadeguamento del trattamento economico per mancata attuazione della normativa nazionale.

I legali esprimono “ampia soddisfazione per l’ennesima vittoria nazionale, conseguita contro lo Stato italiano a tutela dei medici specializzandi 78-2006, per il riconoscimento del principio all’adeguata remunerazione, sancito in ambito comunitario, al fine di garantire ambiti omogenei di tutela tra gli Stati membri“.

Il network comunica inoltre che a breve verrà organizzata una riunione informativa concordata con le Associazioni di categoria e per prendere contatto con il coordinamento nazionale del network si potrà inviare una richiesta all’indirizzo specializzandi@pinellischifani.com, al fine di ricevere informazioni su luogo e data della prossima riunione che si svolgerà a Messina. Tale evento sarà rivolto a tutti coloro che fino al 2017 hanno diritto e vorranno essere tutelati in giudizio. Inoltre si informa che la prossima scadenza per l’adesione all’azione collettiva a tutela degli specializzandi 78-2006 è prevista per il 15 aprile 2016.

AIM SU DECRETO APPROPRIATEZZA E TESORETTO SANITA’

POSITIVA LA CONVERGENZA SU UNA REVISIONE DEL DECRETO, MA IL TEMA DELL’APPROPRIATEZZA SIA FARO DELLA PROFESSIONE, SENZA RIFUGIARSI IN ALIBI E SENZA STRUMENTALIZZAZIONI DEL BISOGNO DI SALUTE DEI CITTADINI. SULLA POLEMICA RELATIVA ALLA CONVOCAZIONE DEI SINDACATI PER IL TRAMITE DELLA FNOMCEO AL TAVOLO SULL’APPROPRIATEZZA: RAPPRESENTANZA DELLA PROFESSIONE TROPPO FRASTAGLIATA E CONFUSIONE DI RUOLI E LIVELLI TRA FNOMCEO E SINDACATI CREATA IN PRIMIS DAI MEDICI. OCCORRE UNA SERIA RIFLESSIONE.

LA DISPONIBILITà DEL TESORETTO DAL 2017 RAPPRESENTA UNA BUONA NOTIZIA IN PROSPETTIVA, PURCHè PARTE DELLE RISORSE VENGANO PRIORITARIAMENTE UTILIZZATE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE NEL SSN, A PARTIRE DAL RICAMBIO GENERAZIONALE E DAL SUPERAMENTO DEL PRECARIATO. MA NON BASTA: INFATTI, NEL 2016 SCADRà LA PROROGA DELLE GRADUATORIE CONCORSUALI ED IN MOLTE REGIONI IMPERVERSANO ANCORA I PIANI DI RIENTRO CON TETTI DI SPESA MOLTO BASSI. PERTANTO, OCCORRONO DA SUBITO SCELTE CORAGGIOSE, STRUTTURALI E DI SISTEMA, OVVERO NEL SENSO DI MIGLIORARE AD OGNI LIVELLO L’APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI, SUPERARE GLI SPRECHI E LE CATTIVE GESTIONI, VALORIZZARE IL MERITO, LE COMPETENZE E LA PRODUTTIVITà, E NON LA MERA ANZIANITà DI SERVIZIO, AI FINI DELLA PROGRESSIONE DI CARRIERA. OPPORTUNO ANCHE RIPENSARE IL RAPPORTO DI CONVENZIONAMENTO DEI MEDICI, CHE, COSì COME STRUTTURATO, SFUGGE AD OGNI LOGICA DI GOVERNANCE E NON RIESCE AD ESPRIMERE IL POTENZIALE NECESSARIO A SODDISFARE IL BISOGNO DI SALUTE ESPRESSO DAL TERRITORIO. PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE ED AVVIARE UNA STAGIONE DI PROPOSTE CONCRETE, MA ESIGIAMO SEGNALI ALTRETTANTO CONCRETI E NON PROMESSE CHE RIMANDANO AD IMPEGNI PROSSIMI A SCADENZE ELETTORALI.

L’Associazione Italiana Medici (AIM) esprime soddisfazione per la ritrovata convergenza tra le parti in causa ai fini di una necessaria revisione del Decreto sull’appropriatezza, ma auspica che <<il tema dell’appropriatezza sia uno dei fari della Professione medica, senza più rifugiarsi in alibi e, soprattutto, evitando di strumentalizzare il bisogno di salute dei cittadini.>> Inoltre, nel merito della polemica relativa alla convocazione dei sindacati per il tramite della FNOMCeO al tavolo sull’appropriatezza, l’AIM ha le idee chiare: <<La rappresentanza della Professione è troppo frastagliata e vi una confusione di ruoli e livelli tra FNOMCeO ed Organizzazioni Sindacali che è ingenerata in primis dai medici. Basti guardare al lancio ed alla gestione delle recenti mobilitazioni della categoria.>> – afferma l’AIM – <<Occorre una seria riflessione al fine di semplificare e ripensare il sistema della rappresentanza professionale, favorendo la partecipazione ai processi decisionali della “maggioranza silente”, ma operosa, dei medici.>>

L’Associazione Italiana Medici (AIM) guarda con interesse all’annuncio della disponibilità di un possibile tesoretto di 1,5 miliardi di euro da reinvestire nella sanità, fatto dal Ministro della Sanità nel corso della trasmissione Ballarò in risposta alle sollecitazioni del Dott. Gianluca Albanese, medico ospedaliero precario iscritto all’AIM. Certamente, l’annuncio del Ministro rappresenta una buona notizia in prospettiva, <<purchè parte delle risorse vengano prioritariamente destinate alla valorizzazione delle risorse umane del SSN, in particolare per sostenere il ricambio generazionale e per superare il precariato storico.>> – dichiara l’Associazione Italiana Medici (AIM) – <<Ma l’annunciato del tesoretto, anche laddove le previsioni venissero confermate, potrebbe essere disponibile soltanto a partire dal 2017. Non si risolverebbe, pertanto, il problema della scadenza entro il 31 dicembre 2016 della proroga concessa a tutte le graduatorie concorsuali esistenti per effetto della D’Alia – continua l’AIM – <<Per di più, in molte Regioni imperversano ancora i piani di rientro con tetti di spesa per il personale che non consentono, a fronte degli annunci roboanti fatti da alcuni Assessori, di garantire interventi sostanziali sul fronte delle assunzioni>>.

Su questi presupposti l’AIM rilancia la posta in gioco e sfida il Governo e le Regioni: <<Chiediamo da subito scelte coraggiose, strutturali e di sistema, ovvero nel senso di migliorare ad ogni livello l’appropriatezza delle prestazioni, di superare gli sprechi e le cattive gestioni, di valorizzare il merito, le competenze e la produttività, e non più la mera anzianità di servizio, ai fini della progressione di carriera.>> – incalza l’AIM – <<Chiediamo condizioni organizzative migliori per lavorare nel servizio sanitario nazionale, senza doverci trovare costretti ad inseguire le lancette dell’orologio, la qualcosa sarebbe la negazione della mission del medico>>.

Per l’AIM è anche opportuno ripensare il rapporto di convenzionamento dei medici col SSN, che, così come strutturato, sfugge ad ogni logica di governance e non riesce ad esprimere il potenziale necessario a soddisfare il bisogno di salute espresso dal territorio.

<<Siamo pronti a confrontarci sui dati e sulle evidenze, nonché a fare la nostra parte ed avviare una stagione di proposte concrete, ma esigiamo segnali altrettanto concreti, ad esempio utili sarebbero delle deroghe ai tetti di spesa sul personale imposti alle Regioni in piano di rientro a fronte dei risparmi derivanti dall’applicazione del decreto sull’appropriatezza. Inoltre, sarebbe anche opportuno utilizzare gli indicatori esistenti, e svilupparne di nuovi, per analizzare il reale stato dei diversi comparti sanitari, in modo da abbandonare le logiche basate sugli interessi di parte o su dubbie evidenze. Occorre coraggio e responsabilità per guidare il cambiamento, ma alle parole devono conseguire i fatti. Diversamente, saremmo di fronte alle solite promesse che rimandano ad impegni da conseguire in prossimità di scadenze elettorali.>> – conclude l’AIM.

In memoria di Luana Ricca: lettera aperta al Ministro della Salute

Pubblichiamo la lettera aperta indirizzata al Ministro della Salute dal fratello della collega Luana Ricca, valente chirurga Italiana scomparsa prematuramente in circostanze tragiche. L’Associazione Italiana Medici (AIM) è vicina ai familiari di Luana e sostiene il loro impegno di testimonianza in memoria dell’esempio incarnato da Luana Ricca in vita, sia come Medico e professionista, sia come voce critica impegnata nel dibattito a sostegno della necessità di innovare il sistema al fine di valorizzare il ruolo del medico sia durante il percorso formativo, che per definizione non si conclude mai, sia nell’arco della carriera e dell’esercizio della Professione.

  La Presidenza Nazionale

 

CLICCA QUI PER LEGGERE LA LETTERA:

Lettera di Francesco Ricca al ministro Lorenzin

 

 

 

1 3 4 5 6